Le incisioni su conchiglia risalgono almeno a 100.000 anni fa. Nel 1891, l’archeologo Eugène Dubois trovò una conchiglia da lui classificata come appartenente all’Homo Erectus e successivamente, a partire dal 2007, Josephine Joordens, ricercatrice dell’Università di Leida, insieme a un team di studiosi internazionali, si sta occupando con attenzione dell’incisione su tale conchiglia per capire se possa essere classificata come la prima forma di testimonianza artistica della storia umana.
La conchiglia, con la sua ampia superficie e il suo colore biancastro, è sempre stata una tela perfetta sulla quale incidere rappresentazioni artistiche ed eventi della vita quotidiana fin dai tempi più antichi. Secondo quanto riportato nell’inventario della Collezione Medicea di Michele Arcangelo Migliarini, in epoca greca e romana erano presenti numerosi cammei in conchiglia scolpiti. Tali affermazioni sembrano confermare l’ipotesi che l’intaglio delle conchiglie fosse un’espressione artistica già in età classica. Tuttavia, anche se prodotto occasionalmente durante quest’epoca, il primo largo utilizzo della conchiglia per la lavorazione del cammeo si ebbe durante il Rinascimento, nel XV e XVI secolo, quando i cammei erano molto apprezzati dalle dame di corte europee che usavano indossare questo tipo di accessori per arricchire i loro abiti e la loro bellezza. Di conseguenza, questo prodotto artigianale ha conquistato un posto speciale nella storia della gioielleria.
Ciononostante, fino a questo periodo, la maggior parte dei cammei era scolpita su pietre dure. Fin dall’età ellenica, le pietre semipreziose, come la sardonica e la corniola, erano particolarmente apprezzate per le loro diverse sfumature di colore e quindi considerate adatte all’arte dell’intaglio del cammeo. La famosa “Tazza Farnese” è probabilmente il più antico esempio superstite di questa antica arte. Si tratta di una coppa ellenistica (II secolo a.C.) realizzata su un grande cammeo di agata sardonica e acquistata da Lorenzo il Magnifico nel 1471. L’opera è attualmente conservata presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
Verso la metà del XVIII secolo, la scoperta di nuove specie di conchiglie provocò un aumento significativo del numero di cammei scolpiti in conchiglia. Soprattutto dopo il 1850, la richiesta di cammei crebbe in quanto divennero dei souvenir apprezzati dalla classe media durante il Grand Tour e il loro uso fu particolarmente apprezzato dalla regina Vittoria d’Inghilterra.
Inoltre, il XIX secolo divenne un periodo cruciale nella storia dell’arte della lavorazione dei cammei in conchiglia. Infatti, mentre la crescita dei centri manifatturieri ebbe un arresto in Europa e nell’Italia settentrionale e centrale, la produzione di sculture in conchiglia si sviluppò a Torre del Greco, una piccola città di fronte al mare e alle pendici del famoso vulcano Vesuvio. In questa zona florida di pescatori e artigiani, il cammeo in conchiglia e l’arte dell’intaglio del corallo divennero rapidamente una prerogativa dei produttori locali, tanto da essere conosciuti in tutto il mondo come simbolo e passione di una terra.
L’impronta artistica che gli artigiani locali hanno dato nei secoli alle sculture di cammei in conchiglia, ha reso la città uno dei centri più importanti per questo tipo di arte. L’antica tradizione orafa napoletana, un intreccio di invenzione e gusto classico, si è amalgamata con l’intraprendenza e lo spirito mercantile di chi viaggiava per il mondo e ha dato vita a un’eccezionale tradizione orafa che ancora oggi rappresenta l’identità degli abitanti di Torre del Greco.
Ogni cammeo è unico e può essere considerato una piccola opera scultorea: il suo design è la rappresentazione dettagliata e realistica di un soggetto, ma allo stesso tempo rivela la sensibilità dell’artista e suscita nuove sensazioni ed emozioni nell’osservatore. In origine, i soggetti scolpiti sui cammei in conchiglia erano scene della mitologia greca e romana, oppure ritratti di sovrani e importanti dignitari. Vi erano anche rappresentazioni di eventi storici e sociali che hanno segnato periodi importanti del nostro passato. Si può quindi affermare che, con queste rappresentazioni, l’incisore di cammei dà forma e realtà alle credenze, ai gusti e ai costumi delle persone.
La peculiarità del cammeo in conchiglia è quella di essere un’opera d’arte che può essere indossata o incastonata in una cornice, e quindi utilizzata come elemento d’arredo. In questo senso, il cammeo in conchiglia acquista sia un significato pratico che un valore spirituale per chi lo possiede. Questo è anche il caso della lampada a conchiglia, un’intera conchiglia naturale intagliata e incastonata su una base con lampadina, da utilizzare come lampada da tavolo. La superficie più ampia dell’intera conchiglia offre all’artista la possibilità di scolpire una scena più ampia. L’ispirazione per la produzione di questo oggetto d’arte è venuta probabilmente dalle coppe e dai vasi greci e romani a bassorilievo. Inoltre, grazie ai suoi strati traslucidi, la conchiglia è un elemento perfetto per essere illuminata dall’interno e riflettere la rappresentazione scolpita su di essa.
Le nostre lampade in conchiglia sono tutte realizzate completamente a mano utilizzando un tipo di conchiglia chiamata Sardonyx (nome scientifico: Cassis Madagascariensis). Le origini della conchiglia Sardonyx sono state erroneamente attribuite alle coste del Madagascar, ma in realtà il suo ambiente naturale è il Golfo del Messico e il Mar dei Caraibi. La sua superficie esterna ha sfumature bianco-crema, mentre lo strato interno marrone scuro la rende molto adatta alla realizzazione di cammei. Il forte contrasto cromatico tra gli strati esterni e interni della conchiglia mette in evidenza la rappresentazione scolpita, facendo emergere il disegno dalla superficie inferiore, come un bassorilievo. Questo contrasto crea un grande effetto di luci e ombre ed enfatizza la profondità e le forme dell’intera rappresentazione. Ogni fase della lavorazione della conchiglia, dalla selezione delle dimensioni alla sagomatura e all’incisione, viene ancora eseguita con i metodi tradizionali locali. Questo catalogo è dedicato alle nostre lampade in conchiglia, disegnate e scolpite da artisti italiani, come Vincenzo Imposimato e Lucio Gaglione. Il disegno sulle lampade in conchiglia può variare tra diversi temi: da quello mitologico e religioso a quello storico, dal soggetto pittorico, letterario e fantastico alle scene realistiche che rappresentano la natura e gli esseri umani, con qualche spazio lasciato anche per i ritratti.